Appunti di viaggio, frammenti di vita quotidiana, tracce di vita, ritratti di persone amate, fotografie scattate per il piacere di ricordare un momento, una luce, un colore.
Stampe di piccolo formato, come carte di un gioco con le quali l’autrice si diverte a creare coppie, inventare storie: forma/forma, colore/colore,dentro/fuori, particolare/universale, positivo/negativo, il gioco è fatto, il puzzle è composto. Doppie visioni non stereoscopiche, piene di lirismo capaci di regalarci una prospettiva nuova, un sentiero, un inizio ed una fine, costringendoci ad inventare, immaginare, ricordare.
Dove ero lì? E con chi? Quel vestitino di quand’ero bambina e quella volta dalla sarta con la nonna… la scatola dei bottoni, la palla di vetro con dentro la neve è la mia, e non potrei forse essere io quella di spalle che guarda le foto?
In questo delicato mondo in miniatura ritroviamo noi stessi, le nostre emozioni, la nostra storia.
Come cartoline, queste immagini di Sveva Bellucci appartengono a tutti.
Simona Filippini
- Vedi la mostra: Visioni ridotte